Dalla “Scuola d’Organo” alla “Scuola Diocesana” (1992-2011)

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di Marco Ruggeri

Saggio tratto dal volume commemorativo per i 25 anni di attività della Scuola (maggiori notizie sul libro: QUI).

Con lo scioglimento del Comitato per l’Organo della Cattedrale nel 1992, l’attività artistica della Scuola conobbe un momento di grave difficoltà. Venuto meno il sostegno finanziario della ditta Arvedi, le molteplici iniziative del Comitato risultavano seriamente compromesse. Primo effetto della crisi fu la chiusura dei grandi corsi internazionali di perfezionamento organistico: dopo il corso sulla musica organistica tedesca del periodo prebachiano, tenuto dal maestro Ewald Kooiman nell’a.a. 1991-92, il mirabile ciclo delle masterclasses annuali fu definitivamente soppresso.

D’altra parte, si trattò di un momento veramente straordinario, nel quale una congiuntura di elementi irripetibili fu favorevole all’attivazione di questi corsi. Innanzitutto, la presenza di un mecenate, quale il cav. Arvedi, aperto alla formazione culturale dei giovani e, in particolare, alla didattica organistica; in secondo luogo, l’intuizione coraggiosa – da parte dell’allora direttore artistico Arnaldo Bassini e della professoressa Giuseppina Perotti, docente d’Organo al Conservatorio di Piacenza e coinvolta come consulente in materia – di allestire corsi annuali, con lezioni a cadenza mensile, mentre abitualmente i corsi di perfezionamento organistico si svolgevano (e si svolgono tuttora) in periodi molto più ristretti di pochi giorni, con un’efficacia didattica certamente inferiore. L’impostazione del perfezionamento sull’arco temporale di un intero anno scolastico, con appuntamenti e verifiche mensili, si mostrò fondamentale nella formazione di una generazione di organisti italiani.

Altri due elementi furono decisivi per il successo di quell’iniziativa: la presenza di un gruppo di giovani organisti molto dotati, tali da poter considerare quella generazione – ancor oggi, a distanza di oltre due decenni – unica per talento e successi professionali poi conseguiti, sia in campo artistico che didattico. Infine, le carenze didattiche dei Conservatori italiani di quegli anni, con docenti non sempre in linea con le nuove tendenze interpretative e alle prese con programmi ormai superati: il che portò a creare nelle nuove generazioni un forte desiderio di aggiornamento, un interesse mai visto prima per la comprensione filologica e l’approfondimento interpretativo dei grandi autori della letteratura organistica.

Con la seconda masterclass di Kooiman, dunque, nel 1992, il lungo ciclo di corsi annuali che era iniziato nel 1986 si interruppe definitivamente. Ma le difficoltà economiche minacciavano di compromettere anche l’altro aspetto dell’attività didattica del Comitato, quello relativo alla formazione locale degli organisti diocesani, cioè la cosiddetta ‘Scuola d’Organo’.

I due anni scolastici 1992-94 furono certamente i più problematici, nei quali ci fu veramente il rischio che quanto costruito nel periodo precedente potesse cadere. Addirittura, le difficoltà economiche portarono lo stesso don Caifa, sul finire dell’a.a. 1992-93, a provvedere personalmente agli ultimi pagamenti degli stipendi degli insegnanti. Per conferire una certa stabilità istituzionale, l’attività didattica fu assegnata come ‘corso extracurricolare’ allo Studio Teologico del Seminario Vescovile. In pratica, pur mantenendo la sede a Palazzo Mina, i corsi della Scuola d’Organo diventavano una propaggine delle materie d’insegnamento del Seminario e quindi gestiti sotto responsabilità del rettore, all’epoca don Maurizio Galli. Nel marzo 1994 i locali di Palazzo Mina venivano destinati ad altri usi e quindi la Scuola fu invitata a trovarsi una nuova collocazione per il successivo anno scolastico, sede che fu trovata nella Casa parrocchiale del duomo, in via Ceresole.

Nel frattempo si insediava il nuovo vescovo Giulio Nicolini, al quale venne presentata la situazione della Scuola. Con parole di incoraggiamento, mons. Nicolini affermava perentoriamente che «una scuola non si chiude mai», invitando don Caifa a trovare nuove soluzioni e forme di sostegno. Finalmente, su consiglio dello stesso vescovo, con atto del notaio Paolo Salvelli, il 10 dicembre 1994 venne costituita l’Associazione “M. A. Ingegneri”, organismo al quale avrebbe fatto riferimento l’attività didattica della Scuola. Presidente fu eletto don Caifa, consiglieri Pietro Bertoletti e Michele Maddaloni, segretaria Giuliana Chiti, socio don Gianmario Negrotti. Da qualche mese, poi, aveva assicurato un contributo triennale la Fondazione “W. Stauffer”, cui si sarebbe aggiunto, dal 1995, anche quello della Curia (Istituto “Gregorio XIV”) e della Fondazione Arvedi-Buschini. La Scuola poteva dunque continuare nella sua missione: venuti meno i fasti dei grandi corsi di perfezionamento e delle rassegne internazionali, quantomeno fu possibile portare avanti con una certa solidità l’attività didattica rivolta ai giovani organisti diocesani. Si apriva una nuova pagina, si incominciava – pur in sordina – a porre seriamente le basi per nuovi e importanti sviluppi.

L’insegnamento continuava ad essere basato sui programmi dei Conservatori di Stato: i docenti pertanto preparavano gli allievi a sostenere gli esami di Teoria e solfeggio e Storia della Musica, a fianco del corso d’Organo nei tre livelli ordinamentali (Compimento inferiore, medio e diploma). Don Caifa si occupava di Organo liturgico per gli allievi intenzionati al servizio parrocchiale e non al superamento degli esami di Conservatorio. L’organico dei docenti si completava con Enrico Viccardi, Gianmaria Segalini (entrambi presenti sin dall’inizio dei corsi nel 1986) e poi, negli anni successivi, Ilaria Geroldi, don Graziano Ghisolfi, Stefano Molardi e Marco Ruggeri.

Molti studenti furono preparati a sostenere con successo i vari esami previsti dai programmi ministeriali. Non pochi giunsero addirittura a conseguire il diploma finale in Organo, preparati dai maestri Enrico Viccardi (Marco Ruggeri, Stefano Molardi, Camillo Fiorentini, Gianluca Ferrari, Paolo Bottini, Lauro Pandini, Andrea Tinelli, Carlo Mazzone) e Stefano Molardi (Luca Baronio). Il numero degli allievi si aggirava attorno ai 30-40 elementi, con buoni risultati anche in riferimento al servizio organistico nelle parrocchie diocesane.

Chiusa la rassegna organistica internazionale, non si volle abbandonare il versante concertistico, pur ridimensionandolo alle ridotte possibilità di gestione. Già nelle domeniche di Avvento del 1993 venne ripresa la serie dei “Vespri d’organo” pomeridiani, continuando così quei “Pomeriggi organistici” che erano stati interrotti nel 1990. Con l’apporto degli insegnanti della Scuola, di alcuni allievi e di giovani organisti cremonesi si riuscì a recuperare una prima iniziativa concertistica. La rassegna, variamente collocata nel periodo autunnale o primaverile, pomeridiano o serale continuò per diversi anni sino al 2004. Non mancarono appuntamenti prestigiosi come quelli di Wolfgang Seifen (1995) e Giancarlo Parodi (1996).

Nel 1997, con il sostegno della Fondazione Arvedi, venne riproposto il concerto d’organo di S. Omobono, affidato ad organisti di fama internazionale che, unitamente al concerto, erano invitati a tenere una breve masterclass di 2-3 giorni. La serie, attiva tuttora, fu aperta proprio da Michael Radulescu che ritornava a suonare a Cremona dopo qualche anno di assenza il 14 novembre 1997. Successivamente furono invitati Montserrat Torrent, Luigi Ferdinando Tagliavini, Giancarlo Parodi, Lorenzo Bonoldi, Pier Damiano Peretti, Fausto Caporali, Gianluca Libertucci ed Enrico Viccardi. La masterclass, però, a causa del numero ridotto degli allievi e della collocazione temporale infelice, fu soppressa nel 2003.

Ma, al di là di queste meritorie iniziative, la Scuola necessitava di un rinnovato impegno nel campo della didattica, specialmente per far fronte alle esigenze della musica sacra nelle parrocchie diocesane. Esigenze che si rivelavano sempre più pressanti anche grazie al sorprendente avvio di numerosi restauri d’organi storici del territorio. La prassi del restauro filologico, avviata da decenni in province limitrofe, cominciava ad affacciarsi anche nella diocesi cremonese sul finire degli anni ’90 e, soprattutto, dopo il Duemila, grazie anche ai fondamentali contributi messi a disposizione dalla CEI con i fondi dell’8 per mille.

A fronte di un ritrovato interesse per l’organo come strumento musicale principale del culto era importante offrire risposte adeguate soprattutto sul piano formativo. In una lettera a don Caifa e al Consiglio direttivo dell’Associazione (19 dicembre 2001), Marco Ruggeri chiedeva una riflessione sui programmi didattici della Scuola, affinché non fossero unicamente basati sulle normative dei Conservatori, ma si conformassero alle esigenze del ‘musicista di chiesa’, anche in rapporto all’utilizzo degli organi storici via via restaurati, auspicando un ampliamento dell’offerta formativa, con l’inserimento di nuove materie. Insomma, era necessario un rinnovamento didattico più attento alla realtà diocesana e non solo rivolto agli organisti, ma anche ai direttori di coro, agli animatori liturgici e ai cantori. La richiesta, accolta positivamente, segnava l’inizio di una nuova fase della vita della Scuola, un mutamento ‘dall’interno’, continuando nel solco di una solida impostazione generale, nella valorizzazione del valido organico docente e contando sulla disponibilità di tutti i collaboratori.

Nel maggio 2002 due eventi segnarono positivamente la conclusione dell’anno scolastico: la visita del vescovo mons. Dante Lafranconi e la prima elaborazione dei nuovi programmi didattici, promossa da Ruggeri insieme all’intero corpo docente. Già il 5 giugno successivo venivano pubblicamente presentati in una conferenza in Scuola i “Corsi diocesani per organisti e animatori liturgici”, con un messaggio di incoraggiamento del vescovo.1

L’aggiornamento didattico della Scuola portò subito buoni risultati riscontrabili nel considerevole aumento degli allievi. Con l’entrata in vigore dei nuovi programmi, adeguatamente pubblicizzata dalla stampa locale (sempre attenta alle attività della Scuola), nell’a.a. 2002-03 il numero degli iscritti balzava a 58, contro i 30 dell’anno precedente. L’adesione degli allievi incoraggiava quindi a continuare nel rinnovamento.

Nell’estate 2002, don Giuseppe Ferri, parroco di Trigolo, veniva nominato Responsabile nazionale del Segretariato “Scholae cantorum” dell’Associazione Italiana S. Cecilia. Forte di questo prestigioso incarico e di una lunga amicizia personale con don Caifa, don Ferri venne subito contattato e, a partire dall’inizio del 2003, inserito nel Consiglio direttivo della Scuola: tale ingresso poneva le basi per una continuità in previsione del ‘dopo-don Dante’.

Nel 2003, in occasione del suo 60° anniversario di ordinazione sacerdotale, l’Associazione promuoveva l’edizione integrale delle composizioni musicali di don Caifa, a cura di Marco Ruggeri: un’opera di mole sorprendente, che ha rivelato quanto l’attività compositiva di don Dante fosse stata costante nel tempo e attenta alle necessità di molti cori diocesani. Pochi giorni dopo la presentazione del volume, il 5 agosto don Dante serenamente moriva lasciando in tante persone lo struggente ricordo di insegnamenti preziosi.

Nel frattempo, il nuovo vescovo mons. Dante Lafranconi e il Vicario generale mons. Mario Marchesi si mostravano sensibilmente vicini alla Scuola e al suo ruolo formativo sicchè, poco dopo la scomparsa di don Caifa, l’assetto istituzionale dell’Associazione venne subito ricomposto. Il 15 ottobre 2003, il Consiglio dell’Associazione nominava infatti don Giuseppe Ferri nuovo presidente, confermando nei propri incarichi don Graziano Ghisolfi (vicepresidente), Michele Maddaloni (tesoriere), Giuliana Chiti (segretaria), Italico Gamba e Antonio Disingrini (consiglieri); don Gino Assensi, Arnaldo Bassini e Giovanni Merisio entravano come nuovi soci.

Il nuovo presidente don Ferri volle imprimere fin dall’inizio del proprio mandato una decisa promozione della Scuola. Nell’aprile 2004 venne pertanto definita l’impostazione didattica, stabilita con esami interni e relativi programmi; il 19 luglio il Consiglio di amministrazione nominava soci benemeriti il cav. Giovanni Arvedi, la sig.ra Luciana Buschini e il dott. Paolo Salvelli; infine, il 14 settembre, in una conferenza stampa tenuta dal Vicario generale mons. Mario Marchesi, don Giuseppe Ferri e Marco Ruggeri, veniva presentata la nuova denominazione della Scuola: non più “Scuola d’Organo”, ma “Scuola Diocesana di Musica Sacra ‘Dante Caifa’”, a conferma dell’azione territoriale dell’istituto e dell’opera formativa su ogni fronte della musica ecclesiastica. La trasformazione, non solo formale riguardando il rapporto ben preciso che si veniva a definire tra la Scuola e la Diocesi, era decisamente voluta dal vescovo il quale, in una lettera a tutti i parroci diocesani, li invitava «ad indirizzare i vostri organisti, i direttori di coro, i cantori, gli animatori liturgici e quanti si occupano della musica sacra e della liturgia in parrocchia a frequentare i corsi diocesani che ho desiderato aggiornati ed ampliati» (19 luglio 2004).

Il 26 febbraio 2005, confermando un ruolo di coordinamento didattico-musicale ormai portato avanti da alcuni anni, il Consiglio dell’Associazione nominava Marco Ruggeri direttore artistico, anche a seguito del parere favorevole espresso collegialmente dai docenti riunitisi l’8 gennaio precedente.

Nell’aprile successivo, continuando l’iniziativa dei “Vespri d’organo” ma ampliandola agli strumenti del territorio e alle scholae cantorum diocesane, veniva attivata la rassegna “Canticum novum” nelle domeniche del tempo di Pasqua. La manifestazione, giunta ormai alla sua settima edizione, ha portato a conoscenza numerosi cori parrocchiali e svariati organi man mano restaurati negli ultimi anni.

Su incoraggiamento del presidente don Ferri, veniva nel frattempo iniziato e portato a compimento un importante lavoro editoriale, la pubblicazione del Libro degli accompagnamenti organistici “Concordi laetitia”, fondamentale supporto al nuovo repertorio diocesano. Il 2 dicembre 2005, presso la Curia vescovile, veniva così presentato il poderoso testo, contenente gli accompagnamenti di circa 500 canti assembleari, presto diffuso e apprezzato anche oltre i confini della Diocesi cremonese.

La sensibilizzazione verso la musica sacra e la diffusione delle ormai molteplici attività della Scuola resero ben presto necessaria l’ideazione di un mezzo divulgativo che, a cadenza periodica, portasse a conoscenza della Diocesi le incalzanti iniziative dell’Associazione. La proposta di creare un periodico specifico della Scuola fu subito accolta da mons. Ruggero Zucchelli, presidente dell’editore diocesano “Nuova Editrice Cremonese”, il quale anzi suggerì di inserire il nuovo bollettino come allegato del settimanale diocesano “La Vita cattolica”. Fu così creato il foglio informativo “La Cantoria”, quattro pagine ad uscite quadrimestrali, sufficienti per dare un sintetico ma ampio risalto alla didattica, alle pubblicazioni, ai concerti e ai vari eventi promossi dalla Scuola.

L’ampliamento dei corsi e il conseguente incremento del numero degli allievi pose il problema di una sede adeguata. Gli spazi della Casa parrocchiale di via Ceresole si mostravano insufficienti e poco adatti allo svolgimento di più lezioni simultanee. Il Vicario generale mons. Marchesi, in accordo con il rettore del Seminario don Enrico Trevisi, propose pertanto il trasferimento della Scuola in alcuni locali del Seminario, non utilizzati e da ristrutturare. Avviati i lavori di sistemazione, nell’estate 2006 fu possibile effettuare il trasloco nella nuova sede che fu ufficialmente inaugurata dal vescovo mons. Lafranconi il 4 ottobre successivo, alla presenza di don Giuseppe Ferri, Marco Ruggeri e, a sorpresa, l’on. Giuseppe Torchio. La rinnovata collocazione si mostrò subito funzionale, sia per il maggior numero e la migliore disposizione delle aule, sia per la presenza dell’ampio parcheggio che consentiva una facile raggiungibilità.

Se il problema della sede veniva dunque risolto grazie alla disponibilità del Seminario, da tempo si cominciava a pensare ad una maggiore presenza della Scuola nel lungo territorio diocesano. Lo stesso don Ferri, conclusa la ristrutturazione dell’Oratorio dei Disciplini a Trigolo, ne rendeva praticabile l’uso per aprire una sede staccata utile agli allievi della zona settentrionale della Diocesi. Il 4 novembre 2006, con un concerto di Marco Ruggeri all’organo Giani acquistato dalla parrocchia di Trigolo e messo a disposizione dei corsi, il vescovo emerito di Volterra mons. Vasco Bertelli benediceva la nuova sede staccata della Scuola Diocesana. I corsi venivano attivati sotto la guida degli insegnanti Giuseppe Caffi e Marco Molaschi.

Sull’altro versante territoriale, venivano nel frattempo presi contatti con la parrocchia di Viadana per l’attivazione di corsi anche nell’area meridionale della Diocesi. Inizialmente il tentativo non portò ad esiti positivi, fintanto che, due anni più tardi, don Ennio Asinari, già parroco di Sabbioneta e lì residente, offriva la disponibilità del Centro Culturale “A passo d’uomo”, da lui presieduto, a sostenere in loco l’attivazione dei corsi musicali della Scuola. E così, nell’ottobre 2008, la Scuola Diocesana poteva contare anche su una terza sede, nella parrocchia di Sabbioneta, affidata agli insegnanti Ugo Boni e Donato Morselli.

L’elenco dei soci dell’Associazione vide un significativo ampliamento in due momenti successivi: il 12 gennaio 2007 furono nominati soci sostenitori il dott. Ottorino Riboldi, sempre generoso collaboratore della Scuola, l’arch. Franco Cristofoletti e il sig. Franco Arisi; tre anni più tardi, il 21 ottobre 2009, veniva nominato socio benemerito il celebre organista maestro Giancarlo Parodi, più volte presente come concertista in cattedrale, nonché amico ed estimatore di don Dante Caifa grazie a varie collaborazioni con il Coro Polifonico Cremonese negli anni ’80.

Tra i numerosi eventi artistici ed editoriali della Scuola vanno ricordati l’esecuzione della Messa da Requiem di Lorenzo Perosi in cattedrale il 26 ottobre 2006, nel 50° anniversario della morte di Lorenzo Perosi, sotto la direzione di don Giuseppe Ferri; la presentazione, l’8 settembre 2007, del volume postumo di Oscar Mischiati, a cura di Marco Ruggeri, riguardante la monumentale storia dell’organo della cattedrale di Cremona; l’apertura delle collane editoriali “Antichi organi cremonesi” e “Autori cremonesi di musica sacra”, vòlte rispettivamente alla valorizzazione degli organi storici del territorio (oltre alla cattedrale, gli organi di Ca’ de’ Stefani, Vailate, San Bassano e Casalmaggiore) e dei maggiori compositori locali (oltre a Caifa, l’opera omnia di don Antonio Concesa, don Battista Restelli e dei fratelli Remo e Adamo Volpi); la collana di CD “Organi della Diocesi di Cremona”, di cui sono usciti i primi due volumi dedicati all’organo-orchestra Lingiardi di S. Pietro al Po in Cremona e all’organo Bossi-Giani del duomo di Casalmaggiore.

La proliferazione delle attività ha incrementato la considerazione e la notorietà della Scuola su tutto il territorio diocesano, con una positiva ricaduta sul numero degli iscritti. Assestatosi attorno ai 60-70 elementi nel periodo 2002-2008, con l’a.a. 2009-10 vi è stato un improvviso aumento verso i 90 studenti e, addirittura, i 102 allievi dell’a.a. 2010-11.

L’offerta formativa si è man mano ampliata e perfezionata dal 2002 in avanti, per venire incontro alle esigenze musicali e alle disponibilità di tempo degli operatori. Sul piano puramente didattico, come già sottolineato, il primo aggiornamento è avvenuto con l’a.a. 2002-03 per essere poi definito a partire dall’a.a. 2004-05 in una organizzazione con esami interni per ogni materia; il ventaglio dei corsi è stato poi ulteriormente allargato nell’a.a. 2006-07 con l’attivazione delle materie: Composizione per la liturgia, Organo liturgico I e II, Tecnica vocale e Tecnica vocale per direttori. Pertanto, l’insieme delle materie è stato suddiviso in 3 gruppi:

a) corsi di base (Pianoforte e Teoria e solfeggio);

b) corsi regolari, cioè tutte le materie teorico-pratiche inerenti la musica sacra (sia corsi ‘effettivi’ con lezioni settimanali, sia corsi ‘seminariali’ con un ciclo di 10 lezioni serali);

c) corsi di perfezionamento, cioè approfondimenti successivi ai corsi regolari.

Il notevole numero di corsi attivati ha reso possibile la formazione di vari indirizzi o piani di studio per il conseguimento di ‘Diplomi diocesani in musica sacra’ in sette materie: Organo liturgico, Organo principale, Animazione liturgica, Direzione di coro, Cantore, Cantore solista, Composizione per la liturgia. Compiuto il quadro disciplinare, è stato introdotto anche uno svolgimento serale di alcune lezioni, per facilitare gli studenti adulti e lavoratori. Dopo alcune sperimentazioni, nell’a.a. 2010-11 si è aperta l’“Accademia serale di musica sacra”, con corsi di Lettura musicale, Accompagnamento organistico, Direzione di coro, Vocalità e Canto gregoriano.

Fiorente e costante, in tutti gli anni di attività dei corsi, la partecipazione degli alunni ai saggi scolastici, tenuti sia presso la sede della Scuola (per le classi di Pianoforte), sia in Cattedrale (per gli allievi d’Organo) durante le tradizionali Messe d’apertura e chiusura dell’anno scolastico o, a fine novembre, per festeggiare la patrona della musica, S. Cecilia. Ogni anno, principalmente nella sessione estiva di giugno ma anche in altri momenti, si tengono abitualmente gli esami interni secondo le materie stabilite dal Regolamento didattico, oltre a esami finali di conferma obbligatori per tutti gli iscritti ai Corsi base.

Nell’a.a. 2010-11 il corpo docenti era così composto: Vatio Bissolati, don Graziano Ghisolfi e Keiko Yazawa per i Corsi propedeutici e di base (Pianoforte e Teoria e solfeggio); Gianmaria Segalini ed Enrico Viccardi (Organo principale e liturgico); Federico Mantovani (Armonia, Contrappunto e Composizione per la liturgia); Enrica Fabbri e Ilaria Geroldi (Tecnica vocale); Marco Ruggeri (Organaria e Accompagnamento organistico); don Graziano Ghisolfi (Canto gregoriano e Liturgia). Nelle sedi staccate venivano confermati Giuseppe Caffi e Marco Molaschi a Trigolo e Ugo Boni e Donato Morselli a Sabbioneta.

La positiva esperienza di una visita didattica domenicale con un gruppo di 45 studenti, genitori e amici agli organi cittadini di S. Pietro al Po e S. Sigismondo, all’organo Bossi di Ca’ de’ Stefani e al laboratorio organario di Daniele Giani a Corte de’ Frati, il 21 febbraio 2010, ha suggerito l’idea di organizzare importanti visite turistico-musicali estive all’estero. E così, dal 26 al 31 agosto successivo, veniva compiuto un memorabile viaggio in Germania ed Austria ‘nei luoghi di Bach, Haendel e Mozart’ con un affiatato gruppo di 35 persone. Esperienza estremamente positiva che potuto essere ripetuta nel 2011, nelle stesse date e con un gruppo ancor più numeroso (circa 40 elementi) in territorio francese ‘tra organi, castelli e cattedrali’, da Lione a Bourges, da Tours a Poitiers e Vezelay.

Infine, ed è storia recente, grazie all’interessamento di mons. Vincenzo Rini, direttore del settimanale diocesano “La Vita cattolica”, la Scuola Diocesana ha attivato una proficua collaborazione con la prestigiosa manifestazione cremonese “Mondo Musica” (Ente Cremona-Fiere di Ca’ de’ Somenzi), leader mondiale nel campo della liuteria, nell’organizzazione di Seminari internazionali sulla musica liturgica. Il primo, dal titolo Il pluralismo della musica sacra oggi nel mondo, in collaborazione con l’Associazione Italiana S. Cecilia, si è tenuto il 2 ottobre 2010 con gli interventi di don Valentino Donella, mons. Valentino Miserachs, Gabriel Steinschulte ed Ettore Borri. Il secondo, in programma il 1° ottobre 2011, dal titolo L’organo oggi in Italia: liturgia, formazione e tutela, con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali, l’Ufficio Liturgico Nazionale della CEI, l’Associazione Italiana Organari e la Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici, vedrà la partecipazione di don Massimo Palombella, mons. Vincenzo De Gregorio, Paolo Delama, Beatrice Bentivoglio Ravasio, Michela Palazzo, Francesco Ruffatti, Ilic Colzani, don Tullio Stefani e Michael Radulescu. Di quest’ultimo, all’interno del Convegno, è in programma la presentazione della ristampa del volume J. S. Bach: l’Orgelbüchlein, da tempo esaurito e già edito nel 1991 dal Comitato per l’Organo della Cattedrale.

 NOTE
1 Questo il testo integrale del vescovo mons. Dante Lafranconi indirizzato alla Scuola:

Sono lieto che l’Associazione ‘Marc’Antonio Ingegneri’ offra un servizio per la formazione di organisti e animatori liturgici per le nostre parrocchie. Per quanto breve sia il tempo della mia permanenza a Cremona e per quanto limitato sia il numero delle comunità parrocchiali che ho incontrato, ho avvertito però una passione per curare le celebrazioni e il canto nella liturgia. Una passione che ha bisogno di essere bene indirizzata da un’adeguata preparazione. È ciò che appunto si vuole offrire con questa proposta.
(biglietto di invito alla conferenza, 11 maggio 2002).

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